Dopo la pausa forzata causata dalle estese alluvioni avvenute in Europa centrale nel settembre 2024, il 2025 ha visto nuovamente aver luogo nel penultimo fine settimana di settembre sul sedime di Ostrava, nel nord-est della Repubblica Ceca quasi al confine con la Polonia, i NATO Days, una due giorni in cui l’Alleanza Atlantica ed in particolare il paese ospitante mettono in mostra lo stato dell’arte delle proprie forze aeree e terrestri.
Giunti oramai alla venticinquesima edizione, i NATO Days sono pertanto una buona occasione per saggiare il polso dell’Alleanza Atlantica rendendo plasticamente reale il contributo dei singoli paesi o quantomeno il livello di supporto ad essa fornito. D’altronde di questi tempi sappiamo tutti purtroppo che l’immagine conta quanto e più della sostanza.
Stando così le cose questa edizione si è conseguentemente adattata al nuovo stato dei fatti ed in particolare alla nuova postura statunitense, per cui, se in passato facevano bella mostra di se i mezzi dell’U.S. Army in Europe e dell’U.S. Air Force in Europe, oltre a quelli assegnati in rotazione, nell’edizione 2025 Washington ha scelto di inviare un messaggio opposto e assolutamente esemplificativo, mostrando in volo, nella sola giornata di sabato, un singolo bombardiere a lungo raggio Boeing B-52H Stratofortressess, matricola 61-0014 del 49th Test and Evaluation Squadron, brevemente rischierato insieme ad un altro velivolo del 93rd Bomb Squadron a Fairford nel Regno Unito con lo scopo esclusivo di partecipare ad una manovra aerea in luogo di un prolungato rischieramento operativo, come avvenuto in passato.
D’altronde già a marzo 2025 erano uscite le prime indiscrezioni di stampa su una consistente riduzione degli impegni addestrativi sul suolo europeo, rispolverando così il tentativo di disimpegno che aveva contrassegnato il primo mandato dell’attuale presidenza. Nel quadriennio 2017-2021, era stata infatti prevista una massiccia riduzione delle forze schierate nel vecchio continente con la chiusura di numerose istallazioni, poi successivamente congelata ed infine definitamente accantonata dalla presidenza Biden.
I NATO Days 2025 sono stati quindi un affare tutto europeo, con la sola eccezione del Canada che ha portato in Repubblica Ceca alcuni dei suoi assetti attualmente schierati in Europa ed in particolare: un CF-188, denominazione locale dell’F/A-18A, di base a Bagotville in Québec ed assegnato al 425th Tactical Fighter Squadron “Alouettes” del 3th Wing, e un CC-130J, sostanzialmente un C-130J-30, del 436th Transport Squadron “Elephant” inquadrato nell’8th Wing di base sulla CFB di Trenton in Ontario.
La parte del leone è stata, per così dire, ricoperta dai padroni di casa, come descritto più avanti, e dalla Special Partner Nation, individuata a rotazione tra gli stati membri, che quest’anno ha visto la scelta cadere sul nostro Paese con la presenza: della Marina Militare con un AV-8B Harrier II e un TAV-8B; dell’Esercito con C1 Ariete e una B1 Centauro, purtroppo solo in statica; e soprattutto dell’Aeronautica Militare.
In Repubblica Ceca era infatti presente un nutrito contingente costituito da: un aliquota di incursori del 17° Stormo di Furbara; un C-130J della 46° Brigata Aerea Pisa; velivoli F-35A e Tornado del 6° Stormo di Ghedi; insieme a un C-27J Spartan, un T-346 Master e un Eurofighter Typhoon del 311° Gruppo del Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare.
Completavano il quadro dei partecipanti stranieri: un S-70A Black Hawk austriaco appartenente al mittleren Transporthubschrauberstaffel (Squadrone elicotteri medi) di Langenlebarn; un Falcon 7X belga del 15th Air Transport Wing; i PC-9 della pattuglia croata Wings of Storm; un paio di Rafale dell’Armée de l’Air et de l’Espace, provenienti dalla BA113 di Saint Dizier; due A400M Atlas del Lufttransportgeschwader 62 (LTG62), un C-130J Super Hercules del Binational Air Transport Squadron di base in Francia a Evreux e due Eurofighter Typhoon del Taktisches Luftwaffengeschwader 31 (TLG31) “Boelcke” della Luftwaffe; due NH90 TTH del Transporthubschrauber- regiment 10 (THR10) e due Tiger UHT del Kampfhubschrauber- regiment 36 (KHR36) dell’Heeresflieger tedesca; un EC135 del Marinefliegergeschwader 5 (MFG5) dell’aviazione di marina tedesca; due Mirage 2000 ellenici del 331°; un L-410 e un AS365 delle Forze Aeree Lituane; un KC-390 Millennium portoghese del 506 Squadron “Rinocerontes”; un’appena consegnato F-16C/D Block 70/72, due UH-60M Black Hawk e un L-39 Albatros della Slovacchia; un PC-9M sloveno; i sei NF-5 delle Turkish Stars; gli Hawk delle Red Arrows e i paracadutisti della RAF Falcons della Royal Air Force; ed infine uno dei nuovissimi aero-rifornitori A330 MRTT della Multinational Multirole Tanker and Transport Fleet della NATO.
Grande assente la Polonia sia per le ben note ragioni operative ma anche di opportunità e rispetto, essendo ancora “in lutto” per la tragica scomparsa del Maggiore Maciej “SLAB” Krakowian, esperto pilota di F-16 deceduto nella tarda serata del 28 agosto nello schianto del suo velivolo sul sedime polacco di Radom.
Per quanto riguarda la partecipazione dei padroni di casa, Praga ha di fatto messo in mostra sul sedime dell’aeroporto Leos Janacek di Ostrava tutto il parco di mezzi aerei e terrestri in servizio con dimostrazioni dinamiche e statiche di notevole interesse, offrendoci così l’occasione per dare uno sguardo di insieme sul presente e sul futuro delle forze armate di questo piccolo ma centrale membro dell’Alleanza; che può anche contare su un’industria della difesa particolarmente sviluppata, specialmente nel settore aereo, grazie all’Aero Vodochody con i suoi L-39 Skyfox ed L 410 NG, versioni rinnovate dei velivoli di epoca sovietica.
Claudio Maugeri

